Strade secondarie, una corsia per ambo i sensi di marcia, senza segnaletica a terra, asfalto sconnesso, spaccato dalle radici degli alberi che corrono paralleli. Ghiaia e terra spostate dagli animali selvatici nella notte, foglie cadute e umidita' che in curve non esposte al sole non asciuga mai.

Una media di 200 km al giorno e 4/5 ore di guida.

Tre amici che non hanno fretta, che anzi cercano di dilatare i giorni di viaggio.

Abitano in citta' diverse, non si vedono mai, allora appena possono scappano e guidano le loro moto, fanno soste, fumano sigarette, parlano dei loro problemi e preoccupazioni, mangiano, bevono, ridono e ricordano degli anni passati.

Quello che importa e' la condivisione del momento, di un viaggio che parla di spostamenti lenti e immagini chiare piuttosto che chilometri veloci e tappe bruciate.

Guidando le motociclette si e' parte dello scenario che si attraversa, si e' sottoposti a cambiamenti di temperatura quando si affrontano passi montani, ci si bagna se piove, l'odore dell'aria cambia dal bosco, al campo arato, alla strada di citta', diversamente dall'abitacolo dell'auto dove tutto e' incorniciato e protetto.

Con chi sta davanti si instaura un tacito feeling, ne conosci il ritmo, condividi le traiettorie, e altrettanto con chi segue, aspettandone la comparsa all'uscita della curva riflessa nello specchio

Tre motociclisti diversi, tre stili diversi, tre persone diverse, che nutrono un profondo rispetto reciproco cresciuto dagli anni dell'adolescenza sino ad oggi dove gli anni sono raddoppiati.

Le nostre differenze sono un collante, motivo di discussioni e risate.

Dalle differenze abbiamo imparato.

Ci siamo promessi di viaggiare lentamente insieme una volta all'anno, con le nostre differenze, la voglia di esplorare nuove strade secondarie.

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